Tui Shou: perché mettersi le mani addosso

Tui Shou: perché mettersi le mani addosso

Parte integrante dello studio classico del Tai Chi Chuan il tui Shou (spingere le mani) addestra alla sensibilità e alla comprensione delle linee di forza che attraversano il proprio corpo e quello del partner…

 

Tradizionalmente Tui Shou è considerato addestramento alla sensibilità (Ting Jin “la forza che ascolta”) e alla capacità di comprendere e integrare le differenti forze che dal’esterno agiscono sul corpo (Dong Jin “la forza che comprende in profondità”), sviluppando in modo via via più istintivo reazioni logiche, a basso consumo energetico e coerenti con i principi Tai Ji.
Tutto ciò può essere poi applicato alla competizione sportiva come al combattimento, ma occorre innanzitutto comprendere il significato formativo e la struttura didattica del Tui Shou.
Per definizione il Tui shou si realizza allorchè una forza destabilizzante proposta da un’altra persona si avvicina al nostro corpo;  tale contesto ci pone immediatamente in contatto con tutto ciò che implica relazione conflittuale in rapporto al nostro spazio personale.

Le nostre reazioni motorie sono sempre condizionate dagli apprendimenti precedenti che formano nel nostro sistema nervoso dei “Metacircuiti” costituiti da un “modello situazionale” accompagnato da una specifica reazione emozionale e associato ad un “modello reattivo” che entrerà automaticamnte in azione ogniqualvolta un evento si presenti analogicamente inseribile in quello schema.

Ogni Metacircuito ha una realtà fisica, è una vera e propria costellazione neuronale collegata da schemi biochimici caratteristici formatisi per apprendimento ripetuto e coerente; pertanto non è possibile “cancellare” un metacircuito, occore invece integrarlo in un  metacircuito “secondario” più ampio nel quale la reazione primaria viene modulata grazie ad apprendimenti successivi.
Creare metacircuiti evoluti e ispirati al principio Tai Ji è ciò che cerchiamo di fare con la pratica del Tui Shou.
Deve essere chiaro che ciò è completamente diverso dall’apprendimento di tecniche difensive in rapporto a specifiche modalità di attacco (il che porta facilmente a costruire una serie di circuiti sovrapposti ai nostri schemi di fondo, senza modificarli minimamente), si tratta piuttosto di sviluppare modelli reazionali semplici e generalizzabili al maggior numero possibile di situazioni che condividano un tema caratteristico, e ciò dovrebbe riflettersi nell’insieme della nostra vita; essere tecnicamente efficaci ha i suoi vantaggi,  migliorare dal profondo la nostra qualità di vita è cosa diversa e impegnativa, ma è difficile vedere un’altra motivazione che abbia senso per praticare un’arte marziale oggi.

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