Spade cinesi e pernici rosse

Spade cinesi e pernici rosse

Dopo tre giorni di scherma Tai Ji con il Maestro Ken Van Sickle, per molti anni allievo diretto del “Vecchio Professore” Cheng Man Ching, qualche commento e un’interessante intervista…

Dal 25 al 27 luglio 2008 si è tenuto presso l’Hotel agrituristico “La Pernice Rossa” , sulle alte colline dell’oltrepò pavese, uno stage di Scherma Tai Ji con il Maestro Ken Van Sickle, uno dei pochi insegnanti veramente esperti in questa sottile ma anche divertente specialità del Tai Ji Quan.Il nome del luogo era di buon auspicio, visto che nella simbologia cinese la Pernice rappresenta le “Affinità elettive”, termine originariamente chimico, poi divenuto letterario, che indica forze che tendono a unire persone anche al di là dei limiti imposti dalla cultura, dalla tradizione e dai regolamenti, e così è stato, visto che praticanti di scuole diverse e di età anche molto diverse (inclusa una validissima signora novantenne, classe 1918) si sono incontrati su un terreno comune con piena soddisfazione di tutti, e senza arrivare agli eccessi della principessa Yi-Jiang che la letteratura classica cinese porta ad esempio del suddetto fenomeno, la quale sposò prima il padre e poi il figlio…..Un elogio sincero da parte mia va all’Associazione Elicoides che è riuscita ad organizzare in modo impeccabile questo evento davvero prezioso e al suo responsabile, l’amico Enzo Simeoni, che ha saputo proporre interessanti esercizi propedeutici all’uso della spada con competenza alleggerita da adeguato senso dell’umorismo (qualità che apprezzo molto negli insegnanti di Tai Ji!).

Il ritmo di allenamento era intenso ma non estenuante; di particolare interesse, oltre alla possibilità di incrociare le lame (rigorosamente di legno!) con tante persone diverse, sono stati i “duelli didattici” che ognuno ha avuto modo di fare con l’insegnante ottenendone preziose informazioni riguardo alle proprie qualità e punti deboli.

Per me è stata una rara opportunità di praticare e conversare con un allievo diretto di Cheng Man Ching (Zheng Manqing); Ken infatti studiò con il “Vecchio Professore” dal 1967 al 1975, specializzandosi in modo particlare nella scherma Tai Ji. Come già avevo avuto modo di constatare in un precedente incontro, al Cheng Man Ching Forum di Montecatini, nel 2006, Ken è persona gradevole e molto disponibile, e ciò che segue è il resoconto della nostra chiaccherata.

CHE COSA TI COLPI’ MAGGIORMENTE DEL MAESTRO CHENG MAN CHING?

Prima di tutto egli era l’essere umano più rilassato che io abbia mai visto. Nello stesso tempo però la sua mente era sempre attiva, sempre impegnata in qualcosa, egli era costantemente presente, mai staccato dalla realtà del momento.Benché universalmente noto come il “Maestro delle cinque eccellenze” (Medicina, Poesia, Calligrafia, Pittura e Tai Ji Quan), egli era davvero una personalità completa “a tutto tondo” le cui capacità andavano ben oltre i limiti di queste cinque arti. Era molto amichevole e aperto nel suo insegnamento. Sappiamo da persone che studiarono con lui a Taiwan che là si comportava in modo alquanto distaccato e riservato, come in quell’ambiente ci si aspettava che fosse un maestro di Tai Ji. Quando si stabilì a New York egli percepì e apprezzò quella cultura completamente diversa e cambiò di conseguenza. Un esempio significativo del suo cambiamento è il fatto che insegnò la scherma Tai Ji molto più negli Stati Uniti che a Taiwan, il che destò qualche perplessità in coloro che erano stati là suoi studenti……

C’E’ QUALCHE “INSEGNAMENTO ESSENZIALE” DI CHENG MAN CHING CHE VORRESTI EVIDENZIARE?

Non tanto un insegnamento, quanto un modo di insegnare: Cheng Man Ching era davvero in grado di trasmettere delle capacità attraverso il contatto corporeo; non era insolito per me sentire emergere  informazioni dal mio corpo qualche tempo dopo aver praticato con lui, anche se al momento non avevo capito che cosa stesse facendo…. E ogni volta egli faceva esattamente ciò che diceva di fare!

LE DIMOSTRAZIONI DI TUI SHOU DI CHENG MAN CHING SONO FAMOSE E BEN DOCUMENTATE. PUOI SPIEGARE CHE SENSAZIONE SI AVEVA QUANDO SI VENIVA SPINTI DAL PROFESSOR CHENG?

Ci si sentiva come sollevati da una grande onda, non si avvertiva pressione o sensazione di spinta in un particolare punto del corpo, che veniva mosso nel suo insieme; era molto potente ma per nulla spiacevole o lesivo. In effetti il Maestro Cheng non faceva mai Fa Jin (manifestazione esplosiva di forza), anche se era perfettamente in grado di farlo, perché può essere molto pericoloso, specialmente se l’onda di forza attraversa gli organi interni. Egli piuttosto faceva ciò che è denominato Ti Fang (letteralmente “sollevare e lasciar andare”), ovvero “sradicare”. Ti Fang richiede sensibilità e capacità di mettersi a ritmo con le reazioni neuro-muscolari del partner, ed era eseguito in questo modo: prima di tutto egli toccava il partner con una leggerissima pressione la quale generava un’onda istintiva di resistenza. Esattamente in quel momento egli si rilasciava completamente, senza però perdere la connessione con l’altro, suscitando nel partner la sensazione come di cadere nel vuoto seguita da un affondamento in avanti come per cercare supporto (che non veniva trovato perché il Maestro si manteneva sciolto e rilassato) e immediatamente dopo da un rimbalzo dal piede avanzato verso l’indietro nel tentativo di recuperare l’equilibrio. A quel punto il Professor Cheng “affondava” nel partner accelerando il suo movimento all’indietro verso il piede arretrato finchè la pressione che si generava lo faceva saltare via da terra. A volte egli affondava molto a lungo attraverso il partner mantenendo il proprio corpo rilasciato e lasciando flettere le braccia, poi improvvisamente riconnetteva la propria struttura, creando in questo modo una pressione particolarmente elevata. Solo a quel punto egli lasciava estendere le braccia per seguire il partner, non usava mai la forza delle braccia per spingere.

SPESSO PARLI DELLA SPADA TAI JI COME “LA SPADA SIMILE A UNA PIUMA”(“Feather Sword”), DA DOVE VIENE QUESTA ESPRESSIONE?

Viene da qualcosa che il Professor Cheng usava dire spesso:  egli ci suggeriva di usare la spada di legno, o persino una piuma, come se fosse una lama d’acciaio affilata come un rasoio fino a quando fossimo riusciti a sentire una vera  spada come se fosse una piuma nella nostra mano……

A QUALE LIVELLO DI ESPERIENZA DI TAI JI CONSIGLIERESTI DI INIZIARE LA SCHERMA?

Una buona pratica di base nella forma e nel tui shou è essenziale, uno studente può godere appieno della scherma solo quando ha sviluppato una buona attitudine al rilasciamento e all’ascolto. Da questo punto di vista qualsiasi sistema di allenamento interno, indipendentemente dal nome dello stile o della scuola, costituisce una buona base. Ricordate che anche praticanti molto esperti si sentiranno alquanto impacciati ai loro primi tentativi di maneggiare una spada, figuriamoci quando si tratta di praticare con un partner. In effetti ci vuole un bel po’ di tempo prima che la spada venga davvero sentita come un’estensione del proprio corpo.

CHE RAPPORTO C’E’ FRA LA PRATICA DELLA FORMA DI SPADA E LA SCHERMA LIBERA TAI JI?

La forma aiuta a sviluppare le giuste connessioni dinamiche fra il vostro centro e le differenti parti del corpo della spada (impugnatura, centro di bilanciamento, punta) finchè la spada comincia a comportarsi come un’estensione del vostro corpo. In secondo luogo, la forma è un repertorio di tecniche di scherma e combattimento; quasi tutto ciò che facciamo nella scherma libera è contenuto nella forma. Cheng Man Ching non diede mai molte spiegazioni sul significato dei movimenti della forma, eccetto che ad alcuni dei suoi primi studenti. In realtà accade che, dopo che per molto tempo avete praticato sia la forma che la scherma libera, le applicazioni sembrano emergere da sé con estrema naturalezza.

QUESTE APPLICAZIONI SONO REALMENTE EFFICACI?

La forma di spada Tai Ji di Stile Yang che noi pratichiamo attualmente è un’evoluzione di una precedente forma o stile chiamato Michuan, che veniva originariamente insegnato da Yang Luchan; Michuan era considerato una tradizione “interna” della famiglia Yang, in contrasto con quello che fu chiamato “stile pubblico”, che invece fu più tardi apertamente insegnato dallo stesso Yang Luchan e soprattutto da Yang Chenfu. Michuan era chiaramente orientato al combattimento reale e i suoi movimenti e tecniche erano piuttosto rettilinei, mentre lo “stile pubblico” manifesta più chiaramente i principi Tai Ji attraverso i suoi caratteristici movimenti circolari e a spirale. Alcuni hanno messo in discussione l’efficacia reale nel combattimento dello “stile pubblico”, trattandolo come se fosse una sorta di ginnastica dolce per gentiluomini e signore di buona educazione: in realtà la corretta applicazione dei principi Tai Ji lo rendono efficace almeno quanto lo stile precedente.

E’ UTILE USARE UNA VERA  SPADA NELL’ESECUZIONE DELLA FORMA?

Certamente aiuta a rifinire la qualità del proprio movimento; il peso di una spada d’acciaio vi costringe a condurla con il vostro centro e a mantenervi nella miglior condizione di rilasciamento che potete raggiungere per tutta la durata della forma. Se usate troppa contrazione e forza di braccia vi sentirete doloranti e esausti dopo pochi movimenti! Pertanto vi consiglio di provare occasionalmente, se siete all’inizio della vostra esperienza di spada Tai Ji, aumentando la frequenza man mano che acquistate familiarità con l’arma. Un altro utile strumento di allenamento è un fiocco, o striscia di stoffa leggera, fissato al pomolo della spada: quando il vostro movimento fluisce correttamente il fiocco fluttuerà al seguito della vostra spada, ma appena il gesto si imbroglia immediatamente il fiocco si avvolge intorno al vostro polso.

NELLE SCUOLE DI SPADA GIAPPONESE SPESSO SI ALLENA IL TAGLIO DI GROSSE CANNE DI BAMBU’ O CILINDRI DI PAGLIA STRETTAMENTE ARROTOLATA. PENSI CHE POTREBBE ESSERE UTILE ANCHE PER I PRATICANTI DI SCHERMA TAI JI?

Tagliare un bersaglio reale è un test cruciale per verificare la correttezza della vostra tecnica, a patto che abbiate abbastanza esperienza nella disciplina, non è certamente una pratica da principianti; potete allenarvi a tagliare pezzi di legno (mi raccomando, non rami di alberi vivi!), o qualsiasi altro bersaglio adeguato allo scopo. Se il vostro allineamento non è corretto, se impugnate la spada in modo troppo rilassato o con un’angolatura scorretta del polso, se l’intero movimento non è impeccabile rischiate di farvi male. Un buon taglio è pulito, veloce e praticamente senza sforzo. Se non avete una spada cinese (Jian) adatta all’uso reale potete allenarvi con un machete.

QUALI SONO I PRINCIPI ESSENZIALI DELLA SCHERMA TAI JI?

La scherma Tai Ji rispetta i principi del combattimento reale, pertanto l’autodifesa viene per prima: l’attacco è sempre subordinato alla protezione del proprio corpo; in pratica la prima cosa che dovete imparare, e la più essenziale,  è di mantenere sempre la spada tra il vostro corpo e la spada del partner. Il secondo principio è di mantenere costantemente un contatto sensibile fra la vostra spada e quella del partner e cercare di sentire attraverso questa connessione la sua forza, energia e intenzione. Il terzo principio è di “togliersi di mezzo” quando un attacco arriva direttamente verso di voi: non cercate mai di bloccare un attacco, questo significherebbe usare forza contro forza, ed è opposto al principio Tai Ji del “cedere”; piuttosto muovete il vostro corpo quanto basta per portarvi a distanza di sicurezza, senza estendervi eccessivamente in nessuna direzione, e immediatamente riprendete il contatto con la lama del partner.Il movimento circolare è ciò che sostiene questi tre principi: muovete sempre la vostra spada ruotando insieme con quella del partner. Ovviamente il movimento circolare  della spada è diretto dai movimenti del centro del vostro corpo. Dovete anche imparare a muovere il corpo in cerchio attorno al vostro partner, in modo simile alla camminata del Ba Gua Zhang.

COME SI ALLENA IL MOVIMENTO CIRCOLARE DELLA SPADA?

Il principale esercizio di base è chiamato “esercizio della punta immobile” (Still point) e consiste nel muovere la spada in cerchio mantenendo la punta idealmente ferma di fronte a voi. Inizialmente si effettuano dei semicerchi, poi si impara a fare cerchi completi in senso orario e antiorario. Tutti i movimenti sono generati dal vostro centro che si connette al centro della spada (il centro di bilanciamento dell’arma), mentre le braccia e le spalle si mantengono rilasciate.In questo modo allenate anche un altro principio fondamentale che è quello di cercare di mantenere la punta della vostra spada diretta verso la linea centrale dell’avversario minacciandolo costantemente. Da questo principio consegue logicamente che non cercherete mai di attaccare mentre la spada del partner vi sta minacciando, perché in questo caso sareste immediatamente colpiti.

QUAL E’ LO SCOPO PRINCIPALE DEL MOVIMENTO CIRCOLARE DELLA SPADA?

Lo scopo è di aderire alla lama del vostro avversario e seguirla costantemente ascoltando la sua forza e intenzione (Ting Jin, “La forza che ascolta”); non spingete né premete mai sulla lama del partner, piuttosto cercate di cogliere qualsiasi eccesso o carenza da parte sua.

PUOI SPIEGARE COSA INTENDI PER “ECCESSO O CARENZA”?

Un esempio di eccesso è quando il vostro partner preme in una qualsiasi direzione sulla vostra lama: questo vi fornisce l’energia necessaria per attaccare; vi muovete lungo lo stesso cerchio e nella stessa direzione, poi restringete il cerchio in una spirale che porta la vostra lama a toccare il suo corpo. E’ un’applicazione del principio Tai Ji di raccogliere la forza dell’avversario a vostro vantaggio. Sentire i cambiamenti di pressione attraverso la spada è il livello base di “Ting Jin” per quanto riguarda la scherma.Un esempio di carenza è un’apertura involontaria della guardia del partner, o persino un lieve calo della sua attenzione: in questo caso dovete immediatamente attaccare, deve diventare un riflesso automatico che scatta in una frazione di secondo. Potete allenare questo aspetto mentre praticate con un partner: improvvisamente, e senza alcuno schema precostituito, aprite la guardia; appena uno dei due mostra un’apertura l’altro deve immediatamente attaccare.

PUOI DIRE QUALCOSA RIGUARDO ALLA QUALITA’ DELL’”INTENZIONE” CHE SI DOVREBBE COLTIVARE NELLA SCHERMA TAI JI?

La qualità è la stessa che cerchiamo nel tui shou, per cui mi limiterò a sottolineare alcuni aspetti che sono di particolare rilevanza nel contesto schermistico.Innanzitutto muovetevi con sincerità: datevi pienamente all’azione che state compiendo, così che il vostro partner riceva qualcosa di sostanziale e non solo un gesto esterno, questo influenza profondamente le reazioni istintive del vostro corpo e le forze che ne vengono generate. Questo implica anche che non dovreste mai “fintare”, nel senso che ogni azione deve essere sostenuta da una reale intenzione, altrimenti la reazione che vi aspettate dal vostro partner semplicemente non si verificherà. Siate pronti ad accettare qualsiasi opportunità che il vostro avversario vi offre di colpirlo: è un dono prezioso e sarebbe scortese rifiutarlo; potete mostrare la vostra gratitudine tagliandolo con dolcezza, gentilezza e con un sorriso. La scherma Tai Ji richiede un profondo rispetto per il corpo dell’altro, dunque non colpite mai con forza; la sicurezza è un fattore essenziale per poter godere pienamente della pratica. In quarant’anni di pratica gli unici incidenti cui ho assistito hanno comportato un dente scheggiato, un taglio sulla testa e qualche livido ai polsi, il che rappresenta una statistica molto favorevole rispetto ad altri stili marziali e discipline sportive!Una cosa che può aiutarvi a diventare più accurati e attenti al fattore sicurezza è di abituarvi a maneggiare la spada di legno come se fosse una vera spada, con lo stesso rispetto e attenzione che riservereste a una lama d’acciaio affilato. Infine, devo menzionare la prima e più grave “malattia della spada”, che è il desiderio di vincere; questo può rallentare di molto il vostro apprendimento o addirittura escludervi dal flusso delle informazioni più profonde che arrivano dal vostro insegnante e dal vostro stesso corpo.

DOVE DOVREBBE ESSERE DIRETTO LO SGUARDO MENTRE SI PRATICA LA SCHERMA TAI JI?

All’inizio avete bisogno di concentrare la vista per evitare che la mente divaghi, per cui guarderete alle spade, o agli occhi del vostro partner, ma più avanti svilupperete una visione d’insieme, che è di molto superiore perché qualsiasi punto dove focalizzate la vista può facilmente intrappolarvi la vostra mente. La parola chiave è “state centrati”: se il vostro avversario attacca e la vostra mente va al punto che in quel momento è minacciato, il resto del vostro corpo rimarrà scoperto e pronto per essere colpito.

COME SI USA LA MANO NON ARMATA NELLA SCHERMA?

La mano non armata è essenziale: come  in qualsiasi altra forma di allenamento Tai Ji tutte le parti del corpo devono essere pienamente connesse al centro. Innanzitutto questa mano bilancia costantemente la mano armata. Inoltre può essere usata, se se ne presenta l’opportunità, per controllare la mano armata dell’avversario e contemporaneamente attaccarlo con la vostra  spada. Pertanto non dovete mai lasciarla pendere giù inerte, deve essere una mano viva; la cosa migliore è tenerla pronta all’azione davanti al vostro corpo, atteggiando il braccio in forma arrotondata, stando bene attenti ad evitare che il gomito aderisca al tronco; se puntate l’indice e il medio verso il polso della mano armata otterrete facilmente la postura corretta.

COSA PENSI DELLE GARE DI SCHERMA TAI JI?

Non sono molto favorevole ai tornei di tui shou o scherma Tai Ji, il livello generale non è abbastanza elevato, per cui molte persone finiscono per usare la forza bruta piuttosto che i principi tai ji. Gli equipaggiamenti protettivi possono persino peggiorare la situazione da questo punto di vista, anche se vanno bene per la sicurezza dei praticanti. Cheng Man Ching era sempre allegro e sorridente quando praticava con la spada, e noi dovremmo cercare di tenere vivo questo spirito.

QUAL E’ LA TUA IMPRESSIONE DELLA COMUNITA’ TAI JI ITALIANA PER QUANTO RIGUARDA LA SCHERMA?

Tutte le persone che hanno partecipato a questo seminario hanno dimostrato un atteggiamento molto disponibile all’apprendimento e, benché si sia trattato di soli tre giorni, ho potuto notare un notevole progresso in ciascuno di loro. Inoltre, l’Italia vanta una delle tradizioni schermistiche più grandi di tutti i tempi, e questo non può non avere un’influenza favorevole sulla crescita di questa specialità del Tai Ji nel vostro paese!

Occasioni di pratica:

SEMINARIO INTRODUTTIVO ALLA SCHERMA TAIJI a Ventimiglia

diretto da Marco Venanzi

29 marzo 2009

Giocare con leggerezza ascoltando in profondità  

Verranno proposti semplici esercizi per l’applicazione dei principi Tai Ji al lavoro in coppia con la spada: attraverso l’uso dinamico dell’Ascolto (Ting Jin) e dell’Intenzione (Yi) si imparerà a muovesi insieme e a usare con naturalezza la forza dell’ “avversario”. Le regole di base sulle posizioni di guardia, gli spostamenti e le modalità di attacco e difesa verranno introdotte attraverso brevi sequenze preordinate, lasciando poi ampio spazio al movimento libero.Non è richiesta la conoscenza di alcuna Forma di Spada anche se chi ha già familiarità con l’arma potrà comprenderne meglio il significato. Durante questa pratica avremo anche modo di riconoscere e iniziare a curare la più grave delle “malattie della Spada” : il desiderio di vincere.  Equipaggiamento richiesto: spada cinese di legno; per ragioni di sicurezza non è ammesso l’uso di spade metalliche.

Il corso si terrà domenica 29 marzo nella palestra comunale di Dolceacqua, antico borgo medievale a  7 chilometri dal mare nell’entroterra di Ventimiglia, per chi arriva dall’autostrada uscire a Bordighera, scendere la collina verso la costa, ci sono dunque una  serie di tornanti, la prima strada rettilinea in cui ci si immette è la via Romana Antica parallela all”Aurelia che fiancheggia il mare.Entrambe le strade vanno bene, seguire dritti fino al bivio con Camporosso-Dolceaqua, arrivati a Dolceacqua, la palestra, in via Patrioti Martiri 2, si trova sulla strada principale da cui si proviene e che passa dentro il paese. Comunque ci si può sentire x telefono per precisazioni dell’ultima ora. L’incontro in palestra è fissato ore 09:00/09:30 per poter iniziare alle 10:00, probabile trasferta con piccolo trekking di 10 minuti per trasferirsi in un uliveto sopra il paese e praticare all’aria aperta fino alle 13:00. -pausa pranzo- Allenamento pomeridiano : 15:00/17:00.Per chi intendesse arrivare il sabato si può cercare una sistemazione a  casa dei praticanti della zona  con un piccolo contributo di 10 euro per gli ospiti. E necessario confermare l’eventuale partecipazione entro il 20 marzo, anche per l’acquisto delle spade per chi non la possiede.Il costo di una spada è di circa 15 €Il costo del seminario è di 60€. Per qualsiasi altra informazione rivolgersi a:

ANTONELLA  GRIECO  Tel.340 4767957 – walkingtree@libero.it

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