La Spada Sensibile

La Spada Sensibile

“E chi non ha spada venda il suo mantello e se ne compri una” Luca XXII, 36  (citato da Richard F. Burton  in “The book of the sword”.Sostenuti da queste autorevoli parole avviciniamoci alla Spada Tai JI e alla comprensione del suo significato……

 

 

 

 

 

Introduzione alla spada 

 

La storia della spada risale alla più remota antichità, anche se la sua piena maturità fu raggiunta solo con la metallurgia dell’acciaio, ed in tutte le culture il suo valore pratico è sempre stato supportato dall’attribuzione di ogni sorta di significati simbolici e magici.

Essenzialmente la spada è una lama destinata a tagliare, colpire di punta e parare. Mentre la sciabola a lama curva eccelle nel taglio, la spada a lama diritta eccelle nel colpo di punta, tanto che nella scherma sportiva occidentale questo è l’unico colpo ammesso per la spada.In effetti nel combattimento reale, fin dall’epoca romana (nella figura si vede la riproduzione di un Gladio romano), la punta si è dimostrata più efficace e risolutiva del taglio.Peraltro, ogni parte del corpo è bersaglio valido, dalla testa ai piedi, e dunque di volta in volta sarà più adatto il taglio o la punta, ma anche il pomolo può essere usato per colpire. Le  parate e il controllo della lama avversaria si effettuano per lo più con il grado forte della lama (la parte meno flessibile e più vicina all’impugnatura, si faccia riferimento alla figura della “Nomenclatura della Spada”). 

 

 

 

 

Introduzione alla Spada Tai Ji. La spada è tradizionalmente considerata l’arma più raffinata, l’unica che il Maestro Cheng Man Ching (Zheng Man Qing) insegnava, dopo la pratica della Forma a mani nude e del lavoro a due (Tui Shou). La pratica della Spada Tai Ji si sviluppa sulle fondamenta già costruite con la forma lenta a mani nude. I principi sono gli stessi, e si suppone che chi si avvicina alla spada li abbia almeno in parte già maturati. Se non è così, la spada sarà uno stimolo in più per riprendere in modo più accurato le basi del lavoro. In effetti ogni modalità di allenamento, pur basata sugli stessi principi Tai Ji, è destinata a sviluppare specifiche capacità, ognuna delle quali ha poi delle ricadute positive su tutte le altre.Ad esempio, la presenza stessa della spada, il suo peso e l’ampiezza dei suoi movimenti nello spazio tendono ad amplificare qualsiasi minimo errore di esecuzione e di postura, e questo rimanda informazioni molto interessanti sull’esecuzione della forma a mani nude.Abitualmente la forma di spada si esegue a velocità nettamente superiore rispetto alla tradizionale forma lenta, il che richiede di sviluppare un’avanzata capacità di controllo del movimento e di percezione della sua struttura interna.Si tratta di includere la spada nella rete di connessioni del corpo, estendendo consapevolezza ed intenzione attraverso di essa, fino a farne, a tutti gli effetti, un’estensione della persona.Si dice che le Tre Armonie Interne del Tai Ji (Cuore, Xin, o Mente Profonda, e Intenzione, Yi \ Intenzione e Energia, Qi  \ Energia e Forza, Li) devono generare le Tre Armonie Esterne della spada: Occhio e Spada, Spada e Corpo, Corpo e Movimento.In Cina la storia della spada risale ad almeno tremila anni fa; svanita da tempo dal mondo militare, essa è rimasta ben presente nelle arti marziali e nel teatro tradizionale.Zhuang Zhi gli ha dedicato uno dei suoi capitoli (n.30 “Discorsi sulla Spada”) gradevole da leggere e profondo nel significato, dove fra l’altro è scritto:  Uno che maneggia abilmente la spada,Rivela il suo vuoto all’avversario,Gli offre un’apertura vantaggiosa,Si muove dopo di lui,Arriva prima di lui”

 

 

 

 

   Mani e spada La “mano vuota”, cioè quella che non impugna la spada, viene tenuta in una forma caratteristica detta “mano a spada”, che mantiene per tutta la durata della forma, tranne in pochi casi in cui va a rinforzare l’impugnatura. Questa mano si muove in armonia con la mano armata, allo scopo di controbilanciare fisicamente ed energeticamente la spada stessa; questa mano pertanto deve essere viva e connessa con il centro esattamente quanto l’altra. A tale scopo, è utile impiegare i primi movimenti della forma, nei quali la spada è tenuta dalla mano sinistra, per “memorizzare”, per così dire, la sua presenza e mantenere questa sensazione anche dopo che la spada è passata nell’altra mano.In conseguenza di quanto detto sopra a proposito dei bersagli, è essenziale la precisione non solo nell’esecuzione generale del movimento, ma anche nel posizionamento dell’arma e nell’orientamento della lama. 

 

 

 Quale Spada? Normalmente (questo avviene anche nelle discipline d’armi giapponesi) si fanno le prime esperienze con una spada di legno; il legno, relativamente leggero e manifestamente vivo, facilita l’approccio iniziale. In seguito si passa ad una spada di metallo. L’acciaio non è meno vivo del legno, ma la sua vita è compressa e nascosta in profondità, e solo la giusta miscela di amore, rispetto, delicatezza, sensibilità e forza possono farla emergere. Purtroppo è molto raro trovare spade da allenamento che abbiano, a parte l’affilatura che per ragioni di sicurezza è meglio evitare,  le caratteristiche proprie di una vera spada: giusto bilanciamento, giusto rapporto fra rigidità ed elasticità, prontezza di risposta. Pur esteticamente eleganti, mancano però spesso di coerenza strutturale e risultano quindi, almeno per il mio gusto, leggermente deprimenti…..   Quale Forma? In realtà non è molto importante quale Forma di Spada si pratica, ogni scuola di Tai Ji ha la propria, ciò che conta è che essa sia strutturata in modo da essere coerente con i principi Tai Ji che si vogliono allenare ed esprimere attraverso di essa.La nostra scuola propone la Forma che fu messa a punto dal Maestro Huang Xin Xian e che abbiamo scelto in luogo di quella originale del Maestro Cheng Man Ching per mantenere l’uniformità del nostro programma didattico; è una forma piuttosto lunga, ma che, per chi fosse interessato ad una conoscenza di base della disciplina, può essere studiata anche solo parzialmente. 

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Atteggiamenti con l’arma. Alcuni concetti schermistici di tradizione occidentale possono essere considerati universalmente validi e dunque interessanti anche nel contesto della spada Tai Ji. 

La guardia “La guardia è l’atteggiamento che permette allo schermidore di essere pronto sia all’attacco che alla difesa. La correttezza di questo atteggiamento influisce in modo determinante sulla bontà dell’esecuzione di tutti i movimenti che lo schermidore può compiere.”Si ricordi che la postura fisica di guardia deve essere sostenuta dall’adeguato atteggiamento mentale. 

La linea d’offesa. Si dice “tenere l’arma sulla linea d’offesa” (brevemente “arma in linea” o “ferro in linea”) quando, stando in guardia con il braccio armato esteso e la punta della spada in direzione del petto dell’avversario, questo non possa attaccare senza prima aver deviato il ferro che gli sta davanti. 

La Misura La misura, o distanza (in giapponese Maai”, composto da “Ma”, distanza, e “Ai”, unire o andare insieme) è lo spazio che intercorre tra il bersaglio di due schermidori.Insieme al tempo e alla velocità, che insieme costituiscono il ritmo (in giapponese Hyoshi”), è una delle componenti essenziali del combattimento di spada. Il senso della misura è un fattore essenziale perchè consiste nel saper valutare la distanza dell’avversario in modo tale che risulti sufficiente per portare a segno un colpo o per difendersi. Le misure della scherma sono le seguenti:

Sottomisura (ovvero corpo a corpo): richiede di flettere il braccio o spostarsi               diagonalmente per poter colpire.

Stretta (ovvero corta): permette di toccare l’avversario solo allungando il braccio.

Giusta (ovvero d’allungo) : permette di toccare l’avversario andando in affondo.Camminando: richiede, prima dell’affondo, l’esecuzione di un passo in avanti.

L’Affondo E’ la posizione finale di ogni azione di attacco che implica lo spstamento del corpo in avanti e la sua estensione nello spazio, compatibilmente con la corretta trasmissione della forza elastica dalla gamba arretrata alla punta della spada. 

L’invito Consiste nello scoprire un bersaglio valido spostando l’arma dalla linea d’offesa, creando così un’apertura che invita l’aversario ad attaccare in quel preciso punto. 

Il legamento Consiste nell’assoggettare la lama avversaria deviandola dalla linea d’offesa; si esegue normalmente da una delle posizioni di invito, e costringe l’avversario a non poter passare all’offesa senza svincolare la punta o deviare a sua volta l’arma che lo sta legando. Si esegue meglio sul debole (= parte più flessibile) della lama avversaria con il forte (a giusta misura) o il medio (a misura camminando) della propria lama.In cinese l’espressione più simile a “legamento” è Jiao”, letteralmente “intrappolare” o “avviluppare”; è un atteggiamento molto frequente nella forma di spada Tai Ji. 

La cavazione E’ un passaggio a spirale della punta diretto a svincolare la propria arma dal legamento avversario, con l’intento di colpire il bersaglio scoperto a causa dello stesso legamento.Si possono considerare teoricamente nella cavazione due momenti, quello iniziale di svincolo (curvilineo) ed un momento finale perentorio (rettilineo). Nell’esecuzione pratica però questi due momenti si devono fondere così da risultarne effettivamente un tempo senza soluzione di continuità. 

Le parate Ogni movimento diretto a deviare e sottrarsi al colpo si chiama parata. Si può eseguire deviando con il proprio ferro il colpo avversario (anche in questo caso “forte su debole”), oppure sottraendosi all’attacco spostando il corpo (parata di misura). 

Le risposte Il colpo che si vibra dopo una parata si dice risposta. L’elemento indispensabile della risposta è la velocità perchè essa deve colpire l’avversario prima che questi abbia iniziato il movimento della ritirata in guardia, impedendogli così qualsiasi difesa.Si può rispondere sia mantenendo il contatto con il ferro avversario (risposta di filo) sia distaccando la propria lama da quella avversaria (risposta al distacco). 

La rimessa E’ l’azione che si ripete restando con il corpo in affondo, dopo aver eseguito un colpo d’attacco o di risposta; è un secondo colpo che si vibra allorchè l’avversario, dopo aver parato, non risponde immediatamente.

Prima e Seconda Intenzione Qualsiasi azione di attacco che si esegue con decisione e l’intento di superare la reazione avversaria si chiama di “prima intenzione”.“Seconda intenzione” significa  provocare la reazione dell’avversario e quindi rapidamente applicare la premeditata contraria; questa seconda modalità è più in armonia con il principio Tai Ji. 

 

 

La Spada Sensibile Perché la spada diventi una parte del nostro corpo bisogna partire dall’esperienza della spada come “corpo estraneo” con il quale dobbiamo entrare in relazione e stabilire progressivamente un rapporto dinamico; la presa che esercitiamo sull’impugnatura, ferma ma mai rigida, il modo di richiamare la spada verso il corpo, di allontanarla per colpire il bersaglio seguendo la linea dell’Intenzione, di farla ruotare per neutralizzare un attacco, tutto questo viene allenato applicando alla spada gli stessi principi che applichiamo nel toccare e controllare le braccia del nostro partner di tui shou. Man mano che questo rapporto matura attraverso la pratica della Forma potremo misurarne la qualità incontrando la lama di un’altra persona in quel gioco sottile e profondo che è la scherma libera Tai Ji, che è ancora una volta Tui Shou, ma in cui il contatto avviene attraverso le spade anziché le mani. Da un lato questo rende il gioco molto più difficile perché è difficile “sentire” attraverso la spada e perché essa, come nella forma a solo, amplifica clamorosamente il minimo errore; d’altra parte il “duello” schermistico appare spesso più “leggero” perché privo di quella drammaticità che, involontariamente ma quasi inevitabilmente, tende ad emergere quando le mani di un’altra persona toccano e sembrano minacciare il nostro corpo….. 

 

 

Occasioni di pratica La scherma libera non è abitualmente proposta nelle scuole di Tai Ji, dove per lo più si studiano le forme a solo e sequenze preordinate di movimenti eseguite in coppia.

Una buona occasione di contatto con questa disciplina sarà il prossimo raduno nazionale di Scherma Tai Ji che si terrà a Milano Domenica 14 marzo presso il Centro Asteria, in Piazzale Francesco Carrara dalle 10.00 alle 13.00. La pratica sarà guidata da Enzo Simeoni e Monica Architetto, autorizzati all’insegnamento della Scherma Tai Ji dal Maestro Ken Van Sickle, allievo diretto del Grande Maestro Cheng Man Ching.

L’evento è rivolto a tutti i praticanti di Tai Ji Quan, indipendentemente dalla Scuola di appartenenza. Attrezzatura richiesta: spada di legno (chi non ne fosse in possesso potrà richiederne una in uso per la durata delle attività). Per maggiori informazioni sul raduno visitate il sito www.elicoides.it.

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