Gennaio, il Drago nei campi

Gennaio, il Drago nei campi

Yi Jing 19, LIN, l’AVVICINAMENTO.

Gennaio è il mese della preparazione del terreno in vista della rinascita primaverile, per i taoisti il Drago entra in campo……….

Nel ciclo dei Dodici Segni il mese di Gennaio è correlato a CHOU 

(Yi Jing 19. LIN , l’ AVVICINAMENTO)

 Nel ciclo circadiano: dalle ore 1 alle 3 del mattino, massimo flusso energetico nel canale del Fegato

 

La struttura interna di questo esagramma è fortemente ancorata al precedente segno Fu, e la linea Yang al secondo posto è il primo rendersi visibile di qualcosa di cui appena prima si è cominciato a percepire il risveglio. Il commento all’esagramma insiste sulla capacità di accudire e contenere il potenziale non ancora sviluppato, per questo si dice "Il saggio usa l’insegnamento per meditare senza esaurire".

Approfondiamo l’analisi leggendo cosa si dice del Nove al secondo posto nel primo esagramma dell’Yi Jing (Qian): JIAN LONG ZAI TIAN "Vedere il drago situato nei campi".

Nella pratica del Qi Gong quando si parla di "campo" si intende naturalmente il Dan Tian, "campo della Medicina", in questo caso in particolare il Dan Tian inferiore, il centro vitale dove la trasformazione del Jing in Qi comincia a manifestarsi , che è un luogo fisico del corpo ma anche nel contempo un luogo o condizione della mente. "Vedere" pertanto significa portare la coscienza in sintonia con le sensazioni più profonde del corpo e con le oscillazioni del campo energetico in modo da avere una percezione autentica dei cambiamenti interni. L’attenzione deve essere persistente e focalizzata in modo da "indurre" il Drago a rimanere nel campo dove deve ancora crescere e svilupparsi..Si tratta del delicato rapporto tra concentrazione e visione profonda, ciò che nel classico taoista "Il Segreto del Fiore d‘Oro" è chiamato "…..la pratica gemella del Fermare e del Vedere. E’ il volgere la luce verso l‘interno. L’atto del volgere verso l’inteno è il fermare, la luce è il vedere". Si dice ancora nell’Yi Jing "vedere il Grande nella persona", cioè cominciare ad orientare la propria persona verso un fine dominante e di alto valore: l’Intenzione corretta (Yi) è il prerequisito richiesto per poter coltivare il seme che ha cominciato a germogliare, ma, anche qui, si tratta di una sorta di visione diretta che nasce dal profondo più che di un obbiettivo formulabile in termini logico-razionali.

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Preparare il campo

 

Nella nostra tradizione il mese di Gennaio è un periodo di purificazione degli uomini, animali e campi in preparazione della rinascita primaverile, dopo la lunga serie delle celebrazioni solstiziali che va da S. Lucia all’Epifania.

La festa dell’Epifania (in greco "Epifania" significa "apparizione" o meglio "manifestazione sensibile di un principio trascendente") sancisce l’evidenza della rinascita del sole e dunque fa parte a pieno titolo delle celebrazioni solstiziali (per gli antichi egizi era proprio questa la data culminante del ciclo solare).

In essa coesistono valenze diverse, da quelle tipiche del Natale (i doni della Befana), a quelle collegate al sovvertimento – rinnovamento ciclico dello spazio-tempo (si dice che nella notte dell’epifania gli animali parlino nelle stalle e nei boschi……) fino a quelle tipiche del capodanno. L’antico capodanno agricolo è in effetti uno dei significati profondi dell’epifania: Madre Natura, esaurito il suo ciclo vitale, e dunque correttamente impersonata dalla vecchia Befana, lascia i suoi semi per l’anno nuovo (rappresentati dai dolci che la Befana lascia , non a caso, in una calza, tipico simbolo femminile e versione in miniatura del mitico "Corno dell’Abbondanza") e si ritira in silenzio. In diverse località italiane la si aiuta ad andarsene bruciando o segando un pupazzo che la rappresenta. E’ un capodanno un po’ al femminile (Yin) che guarda ai cicli profondi della forza vitale, mentre il classico capodanno della nostra cultura, fragoroso e orgiastico, sembra evidenziare maggiormente il lato maschile (Yang).

Per noi "preparare il campo" significa praticare con costanza quello stato di calma profonda che consente alle scorie fisiche e mentali di defluire ridando spazio (Kun, la Terra) ed elasticità alla nostra struttura.

 

S.Antonio, il cinghiale e il fuoco

Gennaio nasce con Janus, il dio – cardine di cui abbiamo parlato a proposito del solstizio d’inverno, e la sua dinamica di purificazione è accudita nella nostra tradizione da una personalità molto rispettata e venerata, S. Antonio abate (17 gennaio), che, pur nella sua realtà storica, ha accolto in sè l’eredità complessa di diverse divinità precristiane. Il maialino, in realtà un cinghiale, che lo accompagna sempre nell’iconografia classica, era in molte culture, anche molto distanti fra loro, un animale nobile: nella tradizione induista il cinghiale è la personificazione di Vishnu sotto l’aspetto di salvatore-rigeneratore della Terra. Nella tradizione nordica è simbolo dell’autorità spirituale (i sacerdoti celti erano chiamati "Grandi Cinghiali Bianchi") ed è anche il dio figlio della Grande Madre e, in ambito marziale, era l’animale – totem di una delle classi di "Guerrieri sacri"; forse per questo la Ventesima Legione dell’Impero Romano lo scelse come proprio emblema.

S.Antonio ha anche un particolare rapporto con il Fuoco, anche se sarà il mese di Febbraio a farne pieno uso; si dice che il santo avesse un’autorità notevole sui diavoli, e una delle più acute e fastidiose malattie della pelle, l’herpes zoster, si chiama anche "fuoco di S.Antonio". Per i praticanti di Qi Gong è un suggerimento abbastanza esplicito a "regolare il Fuoco" ovvero il Cuore- Spirito (Tiao Xin, "regolare il Cuore"), residenza di tutte le funzioni ed energie psichiche, trattenendone le energie all’interno, il che rappresenta l’aspetto più autentico della preparazione del campo.

 

La Casa dell’Acqua

 

Con Gennaio si entra pienamente nell’Inverno, che nel ciclo del Ba Gua è la Casa dell’Acqua; nel Qi Gong l’asse portante del lavoro interno è proprio la relazione fra Acqua (Reni) e Fuoco (Cuore), ovvero fra Jing (principio sostanziale, Natura, Mercurio dei Filosofi) e Shen (principio Formale, Spirito, Zolfo dei Filosofi). Il Classico di medicina interna dell’Imperatore Giallo (Huang Di Nei Jing So Wen) così parla dell’inverno:

"I tre mesi dell’Inverno sono detti periodo del "Chiudere" e del "Conservare". L’acqua gela e i crepacci della terra si aprono. E’ il momento di non disturbare il proprio Yang (SHEN, CUORE). Coricarsi presto alla sera, alzarsi tardi attendendo il levarsi del sole, conservare ZHI (la volontà, RENI) per preservare YI (il pensiero-intenzione, MILZA); sfuggire al freddo, cercare il tepore, evitare di sudare per non disturbare l’energia Yang conservata all’interno : ciò è in armonia con l’energia dell’inverno, in accordo con il Dao per la conservazione delle proprie riserve.

Comportarsi diversamente significa ferire i reni, cosicché arrivata la primavera, soffriremo di paralisi agli arti."

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