NOVEMBRE

NOVEMBRE

Comincia la stagione delle nebbie, il sole si corica presto e l’energia cosmica si ritira verso le profondità della Terra, il Discepolo della saggezza possiede direzione nell’andare……

 

   Nel ciclo dei Dodici Segni il mese di Novembre è correlato a HAI(Yi Jing 2, KUN, “LO SPAZIO”)  

 

Nel ciclo circadiano è il periodo dalle 21 alle 23, massimo flusso energetico nel canale San Jiao (“triplice focolare”)

 

 

   La Potenza dello Spazio

 

Kun è la Terra ma è soprattutto “la potenza dello Spazio”, la disponibilità a ricevere e trasformare, ad essere attraversata da forze e forme, è la cessazione di ogni azione e intenzione per rendersi plasmabile all’azione della Potenza Creativa. E’ il predisporsi, in ascolto profondo, al ritorno dello Yang. Così come nel macrocosmo con novembre si conclude l’anno agricolo (per i Celti il 1° novembre era un capodanno), così nel microcosmo umano Kun è la fine di un ciclo, sia esso un movimento o un pensiero, è il momento in cui mente e corpo lasciano fluire via l’onda che li ha appena attraversati. Tuttavia “il Discepolo della saggezza possiede direzione nell’andare”: quando ad esempio un movimento di Tai Ji Quan o di Qi Gong si conclude il corpo sa esattamente dove andare: la mente, con delicata accuratezza, guida il centro a connettersi con il terreno formando quella catena di allineamento che senza sforzo, quasi spontaneamente, genererà il ciclo successivo. Per questo si dice “Cedere riceve il Cielo”.In questo momento dell’anno la forza attiva dello Yang, rappresentata dal Drago, protagonista di Qian (Pieno Yang, segno polare opposto a Kun), sembra davvero scomparire progressivamente, anche se novembre per fortuna, fra piogge e nebbie, ci regala quasi sempre qualche splendida giornata di sole, ma questo ritirarsi inevitabile non è privo di resistenza, tanto che nel ciclo del Ba Gua del Cielo Posteriore il periodo di Ottobre – Novembre è chiamato “la stagione dei conflitti”; il ricercatore interiore consapevole si renderà conto di tutti quegli ostacoli che, disseminati qua e là nella mente, rendono difficoltoso riuscire a riposarsi nella Potenza dello Spazio e cercherà di ricondurre le proprie energie verso il centro. La fisiologia taoista colloca nel centro dell’addome inferiore il campo di lavoro primario Dan Tian, campo della medicina), dove l’energia che si attiva con la coltivazione interiore si rende manifesta: “Il Drago in lotta tende verso la campagna”.E’ come se il Drago cambiasse natura (“Il Drago in lotta…. Il suo Dao esaurito davvero”): grazie al movimento accogliente della terra che si fa spazio egli ritorna alle acque profonde nelle quali si dissolve e dalle quali presto rinascerà. Forse per questo si dice “il suo sangue è blu e giallo”, colori della terra e del mare profondo.   

 

Praticare Kun Ogni segno dell’Yi Jing può essere praticato nel senso di esercitare la sua dinamica caratteristica all’interno del nostro corpo – mente (si veda a questo proposito l’articolo generale sul calendario taoista). Praticare Kun nella meditazione è esplorare la propria “spaziosità” interna, lasciare che il respiro si attenui e mettere in primo piano l’affondare della mente in profondità; inspirando con intenzione ferma ma delicata si solleva la coscienza lungo il dorso, espirando si abbandona il respiro alla sua naturalezza e si lascia discendere la mente al livello più profondo che si riesce a raggiungere; in questo modo uno stato di piena presenza mentale immersa nel corpo induce una progressiva quiescenza del pensiero ordinario superficiale favorendo quella condizione che nel linguaggio Qi Gong è definita “Cuore vuoto” o “Cuore silenzioso”:“Quando il cuore dell’uomo muore il cuore del Dao nasce”.

Nel Metodo dei Cinque Animali un buon esercizio “di Terra” è l’Orso: la vigorosa torsione della vita e del cingolo scapolare che lo caratterizza massaggia intensamente gli organi dell’addome centrale (Fegato, Milza, Stomaco) con un effetto stimolante sul metabolismo e la digestione.San Jiao, il Triplice Focolare, l’area funzionale associata al segno Kun nel ciclo circadiano, è il regolatore generale della circolazione di energia nel sistema e di tutte le funzioni metaboliche, ma è anche via maestra della circolazione dell’energia originaria (Yuan Qi) di Cielo Anteriore.L’esercizio dell’Orso inoltre provoca un forte movimento di avvitamento dell’arto inferiore al suolo che rinforza la stabilità e il radicamento, attiva tutti i canali delle gambe e genera un ritorno di energia e forza elastica dal suolo verso il centro del corpo; infine, è un esercizio ben indicato anche per il significato simbolico che in svariate culture è stato attribuito all’Orso come animale associato a ciò che avviene oltre l’orizzonte della coscienza ordinaria, dunque in buon accordo con il mese in corso.Nel suo aspetto Yang l’Orso è Il Guerriero della tradizione Celtica, dunque, come la tigre in oriente,  è l’Iniziatore, ma spesso è contrapposto al cinghiale, simbolo dell’autorità spirituale – celeste, e dunque viene associato anche alla polarità femminile – terrestre, all’oscurità delle caverne e al ciclo lunare, e come tale egli è il conduttore delle anime (Psicopompo) dopo la morte e prima della nascita. In alcune tradizioni infatti è chiamato  La levatrice” e nelle culture della Siberia e degli indiani nordamericani è comunque messo in relazione con le origini del genere umano (“Il Nonno”). In Grecia era il compagno di Artemide, in qualità di volto oscuro della luna.Nell’Alchimia è il NERO, la TERRA, le forze elementali, l’istinto e l’inizio dell’evoluzione……  

 

 

Novembre: i vivi e i morti All’inizio di novembre si celebra il contatto rituale con i morti, che per tutte le culture tradizionali è un momento di rimescolamento e rivivificazione del mondo; è l’incontro periodico con le nostre radici ancestrali per nutrirle con il nostro ricordo e partecipazione (nelle più svariate tradizioni locali italiane, senza bisogno di visitare altre culture, vi sono tanti esempi di offerte di cibo ai morti) ma anche per esserne nutriti, per ritrovare vitalità ed energia necessarie a ricominciare un ciclo creativo. Il “pane dei morti”, appetitoso e nutriente dolce che si mangia in questi giorni, ne è il simbolo concreto. Il crisantemo, fiore tipicamente solare di provenienza orientale, così diffuso nei cimiteri, sembra rappresentare bene questa luce nascosta nell’oscurità. Forse è un buon momento per “praticare le nostre radici” riservando una parte della nostra energia per quelle parti di noi che sono ancora immerse nell’oscurità oltre la coscienza, o che semplicemente, per svariate ragioni, abbiamo lasciato da parte…..  

 

 

San Martino L’11 novembre si festeggia San Martino, figura storica (militare dell’esercito imperiale romano divenuto poi monaco) ma anche,come spesso avviene per i santi cristiani, trasfigurazione di un antico dio-cavaliere celtico. Essendo egli il patrono dei soldati e dei cavalieri rientra a pieno titolo nella sfera di interesse dei praticanti di Tai Ji e di Arti marziali in generale, soprattutto per l’aspetto generoso e benevolente della marzialità che, a giudicare dal famoso episodio in cui tagliò il suo mantello per darne metà ad un povero, era una sua caratteristica. Nelle raffigurazioni di San Martino compare spesso un’oca, uccello che per le tradizioni indoeuropee antiche era nobilissimo. Per i Celti l’oca selvatica era un messaggero dell’altro mondo; per l’induismo è una creatura eminentemente solare, associata al principio maschile della fertilità, simbolo della creazione e del volo libero della mente verso le sue radici profonde, tanto che il suo nome (Hamsa) è considerato anche il suono del respiro cosmico, e come tale è divenuto un mantra associato alla respirazione (Ham , inspirazione, Sa, espirazione….). In Cina, più modestamente ma sempre con grande dignità, l’oca è il simbolo della felicità coniugale….   

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