Il Taiji Bone del Maestro Lau King

Il Taiji Bone del Maestro Lau King

taiji boneIl “Tesoro del Tai Chi” è la sintesi di tre attrezzi utilizzati nella pratica tradizionale del Tai Chi Chuan: la palla, il righello e lo straccio bagnato…

Il Maestro Lau Kung King, nato nel 1953, ricercatore ed insegnante di Tai Ji Quan per oltre 20 anni, ha fondato e dirige lo “SMART (Stress Management and Relaxation Technique) Centre” di Sarawak (isola di Borneo, Malaysia orientale).
Di professione giornalista (ha ricoperto incarichi direttivi nella compagnia editoriale See Hua Daily News Berhad che pubblica quotidiani nelle tre principali lingue della Malesia, malese, cinese e inglese), è stato fino a pochi anni fa Segretario Generale della federazione delle oltre 25 associazioni che in varie parti del mondo, soprattutto in estremo oriente, seguono il metodo Huang di Tai Chi Chuan.

lau kung king taiji bone Questa Scuola prende il nome dal Maestro Huang Xin Xian, insigne esponente dello stile della Gru Bianca (Bai He) che, divenuto studente del grande maestro Zheng Manqing, riuscì a fondere alcuni aspetti della Gru Bianca con il Tai Ji Quan di stile Yang, creando un sistema originale e un programma didattico particolarmente accurato e completo.
Lau King, allievo diretto e per molti anni stretto collaboratore del Maestro Huang nella direzione della scuola, a sua volta ha estratto l’essenziale di questo insegnamento, sviluppando un suo sistema chiaro e progressivo che comprende:

– Una serie di esercizi di base per la formazione del “corpo marziale”, come lui ama definirlo, destinati a rinforzare il radicamento e la coordinazione fra parte inferiore del corpo (sorgente della forza) e parte superiore (contatto con il partner e gestione delle forze in ingresso e in uscita). (Fig 2 Zhong Ding, Fig. 3 Yun Qi Fa)
– Il “Tai Ji Bone”, un originale set di esercizi eseguiti con un corto bastone di sua ideazione, destinato a formare schemi istintivi di cordinazione fra le mani in relazione ai movimenti e agli spostamenti di peso della parte inferiore del corpo, del quale ci occuperemo più diffusamente in questo articolo (Fig 4)
–  “Combinazioni di mani”, ovvero schemi dai più semplici ai più complessi di interazione con il partner (Tui Shou), tutti basati su principi razionali e facilmente comprensibili. (Fig 5)
–  Esercizi tratti dalla Gru Bianca destinati a facilitare l’emissione di potenti onde di forza a partire dal terreno,  interessanti per chi voglia approfondire l’aspetto marziale del Tai Ji Quan, di cui il Maestro Lau king è particolrmente esperto. (Fig 6 Bai He)

Il Tai Ji Bone è stato progettato dal Maestro Lau King come sintesi di tre strumenti  utilizzati per oltre 200 anni nella didattica del Tai Ji Quan e di altre scuole marziali cinesi: una sfera, generalmente in legno massiccio, detta “Palla Tai Ji” , un corto bastone detto “Righello Tai Ji”, e uno straccio bagnato con il quale si allenavano tecniche di presa e torsione.
Il termine inglese “Bone” (osso, che in cinese signifca anche “nucleo essenziale”) vuole rendere l’originale espressione “Zhi Bao” che significa “Tesoro inestimabile” e che si riferisce alla capactà di questo sistema di allenamento di coltivare tutti gli elementi fondamentali del Tai Ji Quan, sia riguardo alla salute che alla capacità marziale.
Il Tai Ji Bone abitua a mantenere fra le mani la giusta distanza e collegamento (le sue dimensioni sono studiate per simulare la lunghezza del braccio e dell’avambraccio, Fig 7a, 7b), mentre il corpo impara a muoversi in modo armonioso e a sviluppare schemi difensivi efficaci ed istintivi.
Gli esercizi allenano la coordinazione fra la parte superiore e la parte inferiore del corpo, combinando costantemente l’affondare e il sollevarsi del corpo con differenti modelli di movimento degli arti superiori che impiegano tutte le principali direzioni di impiego della forza: sollevamento e affondamento, pressione concentrica, trazione eccentrica, spinta e torsione. (Fig.8 e 9a, b, c, d “Sollevare e Affondare”, fig.9 “Spingere, afferrare e tirare”l). Tutti i movimenti sono guidati dall’appropriata rappresentazione mentale (Yi, “Intenzione”) e dal respiro, sono accessibili a chiunque e costituiscono un ottimo e completo sistema per tonificare il corpo sciogliendo nel contempo le tensioni fisiche e mentali.
Il Tai Ji Bone viene anche utilizzato per effettuare un efficace automassagio (Fig.10 a, b, c) e, grazie alle piccole dimensioni e al fatto che l’esecuzione degli esercizi richiede uno spazio minimo, può essere portato dovunque.
Per il praticante avanzato, gli otto esercizi del Tai Ji Bone, tutti applicabili al lavoro in coppia, costituiscono una preziosa struttura per lo studio e l’approfondimento del Tui Shou, che il Maestro Lau King considera l’elemento essenziale per conseguire un autentico progresso nel Tai Ji. (Fig.11 esercizio “Cai”, Fig. 12 applicazione dello stesso, Fig 13 Kao, Fig 14 applicazione dello stesso)
Il Maestro Lau King è già stato tre volte in Italia, sempre con reciproca soddisfazione sia da parte sua che di tutti coloro che hanno avuto l’opportunità di incontrarlo; la sua formazione culturale di matrice occidentale unita alla sua profonda conoscenza della tradizione cinese, nonchè una personalità estroversa e molto disponibile, rendono il suo insegnamento proficuo e gradevole. (Fig.15 stage tjb a BS con il Maestro LK)
Nel corso di questi incontri gli abbiamo rivolto alcune domande (il seguito dell’intervista sarà pubblicato in un prossimo articolo che tratterà più approfonditamente della Gru Bianca)

Quando e come hai conosciuto il Maestro Huang?

Lo incontrai per la prima volta nel 1976; avevo l’incarico di intervistarlo e avevo sentito raccontare ogni sorta di storie misteriose sul suo conto, come ad esempio che egli fosse in grado di far sollevare dell’acqua da un recipiente come un magnete attira il ferro….. In realtà egli era un uomo di grande umiltà, e mi disse che tutto ciò non era vero; la sua onestà mi fece una profonda impressione.
Comunque, non volendo deludere la mia curiosità, volle chiarire ogni dubbio riguardo alle sue capacità invitandomi a colpirlo a piena forza. Io esitavo, mi ero allenato per anni a colpire sacchetti di sabbia e temevo di fargli del male.
“Forza, giovane, io sono pronto!” mi disse sorridendo; gli lanciai allora alcuni pugni in rapida successione, e il risultato fu che …. diventai suo allievo. (Fig 16)
Anche in diverse occasioni successive ebbe modo di dimostrare chiaramente l’efficacia del Tai Ji Quan come forma di difesa personale.

Quale aspetto del suo insegnamento ti ha influenzato maggiormente?

Senza dubbio la sua combinazione del Tai Ji con la Gru Bianca; questa era una caratteristica fondamentale del suo stile, e gli stessi Cinque Esercizi di Rilassamento   sono forme della Gru espresse nel linguaggio Tai Ji.

Come interpreti il detto dei Classici del Tai Ji “Usare la Mente, non usare la Forza” (Yong Yi Bu Yong Li)?

Io spesso uso l’espressione “portare il Tai Ji nella testa”; dal punto di vista dell’impiego della mente, ciò significa che la condizione psichica è determinante nella conduzione del movimento. Allorchè assumete la posizione di inizio per eseguire una forma o un esercizio la vostra mente deve entrare in uno stato di calma vigile, lucida e concentrata. Lasciate che il movimento del corpo sia una risposta consapevole all’immagine mentale. I Classici del Tai JI dicono “quando una parte del corpo si muove, anche tutte le altre parti si muovono”; a maggior ragione la mente, che è l’iniziatrice del movimento, deve costantemente muoversi e cambiare.
Dal punto di vista fisico, “portare il Tai Ji nella testa” significa che il capo deve mantenersi in una posizione eretta naturale; infatti la posizione della testa, che forma un’unità funzionale con la colonna vertebrale e il tronco, influenza la postura dell’intero corpo. Tale attitudine eretta però deve essere ottenuta immaginando di usare la propria forza interna (Jin) appena quanto basta per ottenere l’effetto desiderato, come se si dovesse spingere in su qualcosa con la sommità del capo,  ma senza contrarre la muscolatura del collo. Per questo i classici dicono “La testa deve essere come sospesa dall’alto”.

In cinese vengono usate due parole per indicare la Forza, Jin e Li; qual è la differenza di significato?

Li è la forza parziale del corpo, la forza di una parte di esso, mentre Jin è la forza che nasce dal movimento sincronizzato dell’intero corpo.

Come è nata l’idea del Tai Ji Bone?

Ho sentito la necessità di creare un metodo relativamente semplice per coltivare le qualità di forza, elasticità e coordinazione fra mente e corpo, senza le quali la pratica delle forme non è che movimento vuoto. Gli effetti positivi sulla salute fisica e mentale sono indiscutibili, tanto che molti medici oggi lo consigliano per i più svariati disturbi, dall’ipertensione ai problemi neurologici o ortopedici.
Chi si avvicina per la prima volta alle discipline marziali può evitare di studiare sequenze complicate concentrandosi su un sistema di facile apprendimento che risulta rapidamente efficace; ho messo a punto anche una breve forma per Tai Ji Bone che, una volta padroneggiati gli esercizi, consente di effettuarli in movimento.

Tengo però a precisare che il Tai Ji Bone è uno strumento eccellente anche per il praticante avanzato: nel tempo infatti esso aiuta a sviluppare “Peng Jin” e un tipo di forza morbida che è molto importante nel Tui Shou; nei miei corsi il metodo Tai Ji Bone è la base su cui si costruisce il lavoro marziale in coppia.

Su richiesta, è possibile organizzare seminari di introduzione al Tai Ji Bone e al sistema didattico del Maestro Lau King .

Per maggiori informazioni sulla scuola del Maestro Lau King: www.geocities.com/jameslaukk/kingtaichi.html

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